Buca San Giovanni dal 1882: un ristorante come si deve
Stavolta è Sharon Stone a essere la protagonista della rubrica In Evidenza di Quisine. Ebbene sì, perché questo ristorante di Firenze è stato scelto anche da lei, la bella bionda di Basic Instinct. Buca San Giovanni dal 1882 è quindi oggi sotto i nostri riflettori e, come facciamo ogni settimana, pubblichiamo anche stavolta una serie di botta e risposta con questo ristorante, uno dei migliori di Quandoo, che merita di essere messo in evidenza. Dalle situazioni d’imbarazzo all’ingrediente vincente, dall’aneddoto che ha dato la svolta alle prossime tendenze culinarie. Teneteci d’occhio.
1. Qual è stato l’episodio più divertente che è capitato nel tuo ristorante?
Sharon Stone è venuta nel mio ristorante a cena e io, andandole incontro per accoglierla, le ho detto: “Lei non è affatto un volto nuovo!”. E lei mi ha risposto: “Sì, ho fatto solo qualche film…”. Abbiamo trascorso il resto della serata tra i tavoli di Buca San Giovanni dal 1882 facendo battute ed è stato molto divertente.
2. Che cosa ti ha spinto a scegliere questo settore? Che cosa ti ispira?
Scegliere questo settore è stato naturale per me. Ho frequentato l’Istituto Alberghiero e, dopo una carriera come manager in albergo, nel 1997 ho cominciato questa avventura con i miei fratelli, rilevando questo storico ristorante (Buca San Giovanni dal 1882 esisteva infatti dal 1882) e riportandolo ai fasti degli anni ’60 e ’70.
3. Che cosa aggiunge il vostro ristorante al panorama culinario della città?
Il nostro ristorante Buca San Giovanni dal 1882 propone una cucina tradizionale con una strizzatina d’occhio all’innovazione.
4. Qual è stata la sfida più grande che avete dovuto affrontare?
La sfida più grande è stata quella di partire, io e i miei fratelli, da una regione come la Calabria avendo pochi mezzi e costruire nel corso degli anni di duro lavoro una bella impresa, famosa a Firenze ma anche all’estero. Abbiamo rilevato la gestione di Buca San Giovanni dal 1882 e col tempo l’abbiamo riportato all’antico splendore.
5. Come credi cambierà l’esperienza del mangiare al ristorante nel futuro?
Il modo di mangiare al ristorante è già molto cambiato ormai da qualche anno. L’offerta sempre più ampia e i modi diversi di mangiare (come per esempio lo street food) hanno di fatto cambiato l’approccio della clientela con il cibo. In passato andare al ristorante era un rito, ed era molto frequente incontrare famiglie. Adesso è più facile incontrare uomini d’affari, che si ritrovano per discutere di contratti, con tempi sempre più ristretti.
6. C’è un piatto del menu di cui sei particolarmente orgoglioso? Qual è la sua storia?
Ci sono molti piatti nella nostra cucina dei quali sono molto orgoglioso e che identificano lo spirito di Buca San Giovanni dal 1882. I tortelloni ripieni di scamorza affumicata con crema di patate allo zafferano e zucchine, come lo strudel di melanzane croccante con bufala e pomodorini arrosto, sono solo due dei piatti che il nostro chef Giovanni di origine siciliana ha ideato mescolando appunto i sapori della sua terra con la tradizione toscana. Lo Chateaubriand della buca con funghi porcini e lamelle di tartufo nero, il cestino di cioccolata amara con crema chantilly e fragole, sono altri piatti che consigliamo spesso.
7. Secondo voi come cambieranno i trend culinari nel futuro?
Credo che muteranno molto, dato che i clienti dedicano sempre meno tempo alla tavola.
8. Se dovessi uscire a cena con due persone, chi vorresti?
Sceglierei senza dubbio i miei fratelli, con i quali sto sempre benissimo e condivido tutto.
9. Se dovessi scegliere le portate del tuo ultimo pasto, cosa sceglieresti?
Sicuramente mangerei da Buca San Giovanni dal 1882 e tra i vari piatti che la nostra cucina propone non so quale sceglierei: sono sempre tradizionali e conditi da un pizzico di originalità. Da noi c’è veramente l’imbarazzo della scelta!