I vini biodiniamici: il nuovo trend

Cosa sono i vini biodinamici

Il mondo del vino è sempre stato un mondo in continua evoluzione. Dietro la produzione di questa bevanda secolare si nascondono innumerevoli dinamiche che ne determinano la qualità: il territorio, la composizione chimica del suolo, il clima, le tradizioni e tanti altri fattori che corrispondono ad altrettante sfumature. Il mondo del vino è un mondo in divenire fatto di infinite espressioni, marchi, stili, produttori e per chi non se ne intende è spesso difficile conoscere e determinare quali tendenze valga la pena prendere sul serio o no.Tra i vari trend degli ultimi anni spicca quello dei vini biodinamici. Il concetto alla base dell’agricoltura biodinamica è che tutto l’universo è interconnesso ed emana una sorta di risonanza o vibrazione. Questa “interconnessione del tutto” comprende anche corpi celesti come la luna, i pianeti e le stelle. La viticoltura biodinamica è la pratica che mira a bilanciare questa risonanza tra vitigno, uomo, terra e le stelle.

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Cosa c’è alla base dei vini biodinamici

Il metodo biodinamico fu formulato per la prima volta intorno al 1920 da Rudolf Steiner, il quale teorizzò l’Antroposofia, la concezione di un’agricoltura sostenibile, in cui ogni pianta viene coltivata senza sconvolgere l’equilibrio tra la terra, gli astri, gli insetti, gli animali. Gli obiettivi alla base di questa dottrina sono il mantenimento della fertilità della terra, lo sforzo di rendere sane le piante e resistenti a parassiti e malattie in maniera naturale e la produzione di alimenti di qualità superiore.Per realizzare questo scopo non vengono utilizzati prodotti di sintesi chimica come concimi, insetticidi o diserbanti, e non vengono usati OGM. Questi vengono preparati con prodotti naturali da somministrare alla pianta tenendo conto delle fasi solari e lunari. Anche per quanto riguarda la lavorazione del terreno si usano metodi tradizionali come l’aratura con cavallo o animali.Alla base dell’imbottigliamento del vino e dei travasi ci sono anche le fasi del calendario lunare. Non vengono aggiunti lieviti e il mosto fermenta unicamente usando lieviti autoctoni.

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Il caso di Nicolas July ed il suo Coulée de Serrant

Non esiste un riferimento normativo europeo unico e regolamentato a proposito della definizione di vini biodinamici, ma ci sono enti e associazioni che hanno formulato regole molte severe soprattutto riguardanti le fasi di lavorazione in cantina. Tra queste la più famosa è l’Associazione Demeter che certifica con una speciale etichetta i vini prodotti da viticolture biodinamiche.Anche se non esistono studi che certificano la migliore qualità di vini biodinamici rispetto ad altri, il caso di Nicolas July, produttore del Coulée de Serrant, uno dei vini bianchi più famosi al mondo, fa riflettere. Nel suo libro “Il vino tra cielo e terra” (Porthos Edizioni) July spiega appunto la sua concezione biodinamica della viticoltura e dell’enologia, che hanno portato a fare del Coulée de Serrant uno dei migliori vini al mondo. L’approccio di Joly non mira ad insegnare la biodinamica a chi già la pratica, ma piuttosto a dare una diversa prospettiva a chi si occupa di viticoltura e devono ancora scoprire la biodinamica.

Dal 1984 questo vino, proveniente da uve chenin blanc e dai “vini fratelli” Clos de la Bergerie e Les Vieux Clos, viene prodotto utilizzando le regole biodinamiche, su un terreno di sette ettari ricco di quarzo. La fermentazione è ottenuta naturalmente ed in genere viene lasciato affinare in botti di rovere da 500 litri, per otto mesi con fecce fini (cioè depositi costituiti per la maggior parte dai lieviti che hanno esaurito il loro ciclo vitale). Il risultato è un vino complesso, da meditazione, cioè da sorseggiare a lungo per apprezzarne le qualità appieno. Al naso si presenta come un elegante e sfaccettato intrigo di odori che sfociano in un sentore di albicocca. Sentore che è richiamato anche al palato, con punte di mineralità e freschezza che rendono questo prodotto un vero e proprio vino d’autore, l’alfiere più rappresentativo dei principi della biodinamica.

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