I migliori ristoranti italiani di Berlino

Ebbene sì, abbiamo deciso di farlo davvero: stilare la lista dei migliori ristoranti italiani di Berlino. E per farlo non ci siamo affidati ai soliti commenti appassionati che spopolano sui social network e sui numerosi siti specializzati. No, ci siamo rimboccati le maniche (e infilati tovaglioli ben dentro nel colletto) provandoli di persona.

Insomma, abbiamo deciso di metterci la faccia, perché trovarsi alle prese con liste che vogliono essere onnicomprensive, o perlomeno offrire uno spaccato che sia il più esaustivo possibile su un argomento come i migliori ristoranti italiani a Berlino, è un’impresa delicata e che richiede tempo. Siamo lieti allora di presentarvi il risultato di questa ricerca in un articolo che è pensato come una lista in continuo aggiornamento, un work in progress sulla cucina italiana di Berlino.

1. La Premiata Ditta, a Mitte l’aperitivo italiano più famoso di Berlino

Pronto, chi gioca?“, vi viene in mente questa, di Premiata Ditta? Eppure il nome del famoso ristorante italiano a Berlino Mitte non viene da quel quartetto comico famoso negli anni ’80 di cui faceva parte anche Pino Insegno. Per capire cosa c’è dietro il nome del ristorante La Premiata Ditta, conosciuto da quasi tutti i 25mila italiani che vivono a Berlino, dovete tornare ancora più indietro nel tempo, precisamente negli anni ’20, ’30, ’40 del 1900. “L’abbiamo rubata dalle bottiglie dell’amaro Lucano”, confessa Giovanni, chef e proprietario de La Premiata insieme ad Antonio e Francesca.

Agli inizi del secolo scorso le grandi ditte, come Fiat e Averna, quando vincevano qualche premio lo mostravano in bella vista su bottiglie, pacchi, buste che contenevano i prodotti insigniti, scrivendo appunto “La Premiata Ditta”. E per esempio sulla bottiglia del famoso amaro veniva scritto in piccolo “Premiata Ditta, lavoro e onestà”. E l’onestà del La Premiata Ditta di Berlino sta nella qualità dei prodotti offerti. “La mozzarella arriva due volte alla settimana direttamente da Napoli – assicura Giovanni -, la pasta fresca è fatta in casa o selezionata dall’Antico Pastificio Lucano, che qualche anno fa rischiava di fallire”. E insieme a questi circa l’80% dei prodotti offerti arriva dallo Stivale.

La Premiata Ditta, con una buona selezione di vini – Fonte: Sveva Biocca \[…\] [Le](https://quisine.quandoo.it/stories/la-premiata-ditta-berlino/attachment/la-premiata-ditta-2/)

La Premiata Ditta è famosa soprattutto per l’aperitivo. Un bicchiere di Spritz (la chicca è l’oliva che pende all’ingù sull’orlo del bicchiere), due chiacchiere di benvenuto e un punto di ritrovo in uno degli snodi più famosi di Berlino Mitte, Rosenthaler Platz. Un piatto di bruschette, uno di salumi emiliani, un altro di formaggi campani. E che fai non ti fermi a cena? E allora il wine bar si trasforma in un ristorante delizioso, con tavoli nudi ma pieni di piatti ricchi di sapori autentici e pieni.

E l’aria si affolla di chiacchiere, di rumori di posate suppure ammorbiditi dalla voce di Mina, di Adriano Celentano, che si alterna a immancabili note jazz. La sua una cucina è un po’ tipica e un po’ rivisitata, che dalle lasagne arriva fino a un’insalata di polpo patate e coriandolo con patè di olive nere taggiasche. Ogni volta che tornerete a La Premiata Ditta rivedrete alcune delle solite facce, ammiccando un sorriso, scambiando un ciao detto sottovoce. E allora vi sentirete come a casa.

La Premiata Ditta Weinbergsweg 4, 10119 BerlinAperto tutti i giorni dalle 12:00 alle 23:00. Prezzo: antipasto e primo o secondo piatto, circa 25 euro, bevande escluse.

2. La Lavanderia Vecchia, storico ristorante italiano di Berlino Neukölln

La sua storia comincia nel 2009, nel cuore del quartiere più hip di Berlino. Il titolare è, udite udite, un tedesco, berlinese DOC: Andreas Hoffmann, che con la moglie Renate nutre da decenni un amore incondizionato per la cucina italiana, quella autentica. Dopo innumerevoli viaggi sulla costa tirrenica, soprattutto a cavallo tra Toscana e Lazio, capita loro nel 2014 di ritrovarsi un giorno ai tavoli di un ristorante sul lido di Tarquinia. Renate è estasiata dai piatti e dice ad Andreas: “Dobbiamo convincere questo cuoco a venire a lavorare alla Lavanderia Vecchia”.

Quel cuoco è Andrea Angelino, nato a Marino in provincia di Roma, ma cresciuto tra Parigi e Viterbo; un cuoco che reinventa le tradizioni italiane più rustiche e veraci in piatti innovativi che offrono lo spunto per un dialogo tra regioni, da nord a sud, nessuna esclusa. Andreas gli si avvicina, si complimenta per i piatti, gli offre un lavoro a Berlino e Andrea non se lo fa ripetere due volte. Oggi, Andrea Angelino è lo chef executive del ristorante Lavanderia Vecchia, tra i ristoranti italiani di Berlino più ricercati, a capo di un’invincibile brigata composta dai cuochi Federico Soggia, sardo, e Jacopo Camilli, umbro.



Il menu del pranzo della Lavanderia Vecchia prevede una selezione di piatti à la carte o 3 opzioni menu (da 12 e 16 euro), tra cui spiccano variazioni a tema gazpacho, eseguito come lo chef Dani García insegna, poi zuppe di legumi lasciati a bagno 48 ore, risotti e fettuccine fatte in casa. Per quanto riguarda la cena, invece, la storia è un’altra. Il menu è fisso (65 euro), si rinnova ogni 15 giorni (alternando cucina di terra e di mare) e prevede sempre 5 antipasti, 2 primi, 1 secondo, 1 dolce realizzato da due maître pâtissier, caffè e amaro.

Quando l’abbiamo provato noi, il tema del menu era la cucina di pesce e sfoderava portate da competizione come Ostrica con caramello all’aceto, lampone e scalogno e Coda di rospo su crema di carciofi. Un particolare della Lavanderia Vecchia è la ricerca dei prodotti, una tendenza verso il biologico: carne del Brandeburgo, pesce del distributore Martin, burrata e altri prodotti italiani provenienti dalla Costiera Amalfitana e dalla Sardegna, e caffè Lavazza. Ah, e lucidate l’obiettivo alla vostra reflex: la location è un capolavoro di interior design.

Lavanderia Vecchia, Flughafenstraße 46, 12053 Berlin. Aperto tutti i giorni dalle 12:00 alle 15:00 e dalle 19:30 alle 23:00, domenica chiuso. Prezzo: il menu del pranzo è a scelta (12 o 16 euro); per cena il menu è fisso, 65 euro. Sito web: lavanderiavecchia.wordpress.com

3. Maselli Ristorante, un ristorante italiano di classe a Berlino Kreuzberg

Da oltre 10 anni il Maselli Ristorante italiano di Kreuzberg, celebre quartiere a sud del centro città, si sta facendo largo nelle abitudini alimentari dei berlinesi, italiani e non. Lo si evince scambiando quattro chiacchiere con l’attuale proprietaria, Angela, comasca di nascita: un’eleganza severa, dalle cui parole traspare un’autentica passione per il proprio lavoro. Ci racconta, ad esempio, delle origini pugliesi del ristorante, del concept originario pensato dal signor Maselli che, attraverso l’idea dell’assagino da accompagnare a un bicchiere di vino, ha permesso ai berlinesi di affezionarsi a prodotti come stracciatella, burrata e freselle, ma anche a rossi pugliesi celebri come Negroamaro e Malvasia Nera.

E questo, Angela, non se la sente di toglierlo ai berlinesi. Così, nonostante ora le redini del ristorante siano tenute da lei, lombarda, e la cucina sia in mano a un cuoco toscano tutto d’un pezzo, qui si continuano a trovare prodotti dell’eccellenza pugliese, affiancandoli a ricette e piatti dall’eco lombardo, toscano ed emiliano, che animano un menu in continua evoluzione.

Cappellacci di ossobuco su crema allo zafferano in scena al Maselli Ristorante – Fonte: Emanuele Nicolotti \[…\]

Angela consiglia di cominciare con un antipasto di carpaccio di pesce spada con asparagi di mare, pomodorini e sedano, un piatto che decidiamo di accompagnare a un’ottima bottiglia di Falanghina del 2015 firmato Masseria Capoforte, azienda vitivinicola del Salento. Come primo, invece, viriamo verso un piatto di cucina di terra a cui non si può dire di no: cappellacci fatti in casa ripieni di ossobuco e serviti su crema allo zafferano. Cotti alla perfezione, danno vita a un piccolo capolavoro che riesce a bilanciare bene il sapore intenso del ripieno di carne con la delicatezza della crema di zafferano. E infine, non si può non parlare dell’ambiente, una cornice dal design ricercato – gli addetti ai lavori direbbero urban chic – per un locale elegante e giovane al tempo stesso, con tavoli in legno minimal, lampade industrial e una scritta al neon sopra la finestra della cucina che smorza l’atmosfera e dice “la capa gira”.

Maselli Ristorante, Nostitzstraße 49, 10961 Berlin. Aperto tutti i giorni dalle 18 alle 00:00, domenica e lunedì chiuso. Prezzo: un antipasto e un primo o secondo, circa 28 euro, bevande escluse. Sito web: maselliristorante.de

4. Sala da Mangiare, ristorante emiliano a Berlino Neukölln

Questa volta cominciamo dalla location. Già, perché entrando alla Sala da Mangiare di Berlino, ristorante di matrice emiliana nato dall’amore di Mauro Paglialonga per la cucina italiana, si viene avvolti fin da subito da un calore casalingo e familiare e investiti dal profumo tondo e speziato del tartufo nero. I posti a sedere sono pochi, circa una trentina, tra tavoli e sedie in legno che riportano alla mente gli interni della cucina di quella nonna che vive in campagna nel vecchio casolare di famiglia. In questo contesto viene spontaneo rivolgersi direttamente al cameriere, che con un fare da oste appassionato dal proprio lavoro, suggerisce di cominciare con una tartare di manzo (dal delicatissimo bagnetto alla piemontese) per poi continuare con Cappelletti al ragù di maiale – “Li fa a mano la mia morosa”, dice – che arrivano accompagnati da una nevicata di scaglie di Parmigiano Reggiano 30 mesi DOP: favolosi e soprattutto abbondanti.

Tartare di manzo con salse, alla Sala da Mangiare di Berlino – Fonte: Emanuele Nicolotti \[…\]

Il menu della Sala da Mangiare è un piccolo bugiardino di cucina italiana, di terra e di mare, tra cui spiccano inoltre Risotto con carciofi, stracciatella e bottarga e Tonno scottato alla griglia con bietola saltata e purè di topinanbur. Avendo scelto un menu di carne – ai cappelletti segue un filetto argentino con funghi e tartufo nero -, abbiamo deciso di accompagnare quest’esperienza gastronomica con un vino rosso corposo e intenso prontamente consigliato dall’oste: un Augusto Bursôn del 2012 della Cantina Morini di Faenza, azienda vinicola autoctona romagnola.

Interessante a questo proposito sottolineare l’attenzione che dimostra questo piccolo ristorante italiano di Berlino verso la ricerca delle materie prime: un approccio organico e Slow Food. Infatti, oltre al vino, arrivano direttamente dall’Emilia-Romagna anche prodotti come olio e farina e addirittura il famoso sale dolce di Cervia. Per quanto riguarda formaggi, carne e pesce, puntano invece al biologico rivolgendosi ad aziende agroalimentari locali. Per concludere, ci sentiamo di sbilanciarci, confidandovi che la Sala da Mangiare è una delle scoperte più belle che abbiamo fatto finora, durante il nostro peregrinare tra i migliori ristoranti italiani di Berlino.

Sala da Mangiare, Mainzer Str. 23, 12053 Berlin. Aperto tutti i giorni dalle 19:00 alle 23:00, domenica e lunedì chiuso. Prezzo: un antipasto e un primo o secondo, circa 25 euro, bevande escluse. Sito web: saladamangiare.de

Ma non finisce qui. Nuovi ristoranti sono in arrivo. Stay tuned!