Monasteri e antiche ricette: La Badessa di Torino.

Il blog Quisine si arricchisce ancora una volta con un ristorante come pochi altri: La Badessa di Torino. Chi ci segue, ormai lo sa bene. Ogni settimana dedichiamo un articolo a un fuoriclasse dell’enogastronomia italiana. Questa volta vi portiamo nel centro storico del capoluogo piemontese, dove la cucina è in continuo dialogo con storia, cultura e tradizioni locali.

Pappardelle con pancetta dolce, toma di Bra e tartufo nero – Fonte: Quandoo

Dal 1996, La Badessa di piazza Carlo Emanuele II ci svela il volto nascosto della cucina non solo piemontese, ma di tutta Italia: quella custodita tra le alte mura dei monasteri. Realtà ancora più eremitiche di quanto lo fossero un tempo, soprattutto oggi nell’epoca di internet e social media, monasteri, conventi e certose preservano infatti modi di fare culinari autentici, genuini, che seguono il ciclo delle stagioni.

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Nasce così l’idea di un ristorante nel cuore di Torino che attinga da queste piccole realtà lontane – realtà che, se non custodite e tramandate, rischiano di andare perdute. La Badessa diventa proprio questo: custode e portavoce di ricette antiche scritte su taccuini impolverati che arrivano direttamente dai monasteri di tutta Italia, a base di prodotti rigorosamente stagionali, erbe spontanee e animali allevati nei cortili.

Tournedos di sanato di Fassona cotto in salsa al tartufo – Fonte: Quandoo

A tenere salde le redini della brigata troviamo lo chef Ardit Grembi, enfant prodige cresciuto nella fucina di ristoranti stellati di tutta Europa. Autore di un menu in continua evoluzione, Grembi pone particolare attenzione su piatti di tradizione piemontese. Per scoprirlo al meglio, vi consigliamo di provare il suo menu di degustazione che, al prezzo di 40 euro a persona, vi stuzzicherà le papille gustative con piatti del calibro di Ravioli rosa di barbabietola ripieni di Bra tenero al burro e timo con gocce di mosto d’uva e Guancia di vitella della Granda al Barolo con vellutata di patate allo zafferano.